Banche e organizzazioni non profit: l’alleanza è possibile (in Fuori dall'angolo)

È maturo il tempo perché la relazione tra banche e organizzazioni non profit arrivi a una fase di reciproco riconoscimento. Gli ultimi venti anni sono stati determinanti, in modo diverso ma in qualche accezione convergente, per entrambi i comparti. 


Le organizzazioni non profit, dal 1991 in poi, hanno vissuto un profondo ciclo di inquadramento normativo, promozione istituzionale, riconoscimento politico e sociale che ha implicato quella crescita tumultuosa, nei numeri e nella stessa capacità operativa, testimoniata dai dati ufficiali del censimento Istat e dalle nuove stime che riguardano specifici sotto-insiemi del Terzo settore: cooperative sociali, fondazioni, organizzazioni di volontariato. 

Le banche italiane, dal 1992 in poi, hanno vissuto la loro più profonda e radicale trasformazione, da “sistema pubblico” a “industria concorrenziale”, con grandi aggregazioni e fusioni e con la progressiva modernizzazione delle stesse banche più piccole e di matrice territoriale e cooperativa.

Entrambi i cicli non sono esauriti.
Le organizzazioni non profit non hanno ancora metabolizzato appieno la propria funzione di “operatore terzo” tra stato e mercato e ancora è in via di formazione una leva di manager capaci di coniugare efficienza e solidarietà fuori dalle tentazioni concertative della politica e dalla scorciatoia della pura filantropia.
La cultura bancaria, messa alla prova anche da una delle più profonde e...