Il Governatore Fazio e Sorellanatura

Un successo? un segnale? Come interpretare l’assenza di Fazio alla presentazione ufficiale del progetto Sorellanatura, di cui è tra i principali artefici? La voce della società civile si è fatta sentire. E questo è importante. Ma, come sempre, si rischia di non riuscire a spiegare bene le ragioni profonde di un dissenso che parte dalla pratica e che la - sacrosanta - mobilitazione a volte può occultare. Vale la pena allora tornare a spiegare i motivi per cui il mondo della finanza etica giudica negativamente l’operazione Sorellanatura.

Dal punto di vista del mercato bancario succede che: (i) Banca d’Italia assume un ruolo attivo in un’iniziativa commerciale di alcune banche, passando da arbitro a giocatore; (ii) si configura la possibilità della creazione di un vero e proprio cartello, che si accorda su prezzi e commissioni con violazione delle norme per la concorrenza; (iii) si può sicuramente parlare di pubblicità ingannevole nei confronti dei risparmiatori. Dal punto di vista della finanza etica, dei suoi valori  e delle sue pratiche: (i) in tutta l’operazione le banche non rinunciano ad un centesimo di euro, è solo al risparmiatore che viene chiesto di contribuire al progetto; (ii) l’apertura è indiscriminata a tutte le banche, senza nessuna enunciazione di criteri di comportamento, in positivo o in negativo, e infatti nella prima lista compaiono tutte le banche coinvolte nel finanziamento al commercio di armi (Banca Intesa, Banca di Roma - Capitalia, San Paolo Imi, Monte Paschi di Siena); (iii) i prodotti vengono offerti al risparmiatore con un semplice meccanismo di compravendita, così i libretti di assegno “etici” potranno essere acquistati dietro semplice pagamento di un costo aggiuntivo di emissione pari ad 1 euro.
Insomma si vìola ogni principio elementare che - anche a livello internazionale - caratterizza il senso stesso della finanza etica, per non citare il Manifesto a cui fa riferimento anche la mozione approvata di recente in Parlamento (www.finanza-etica.org). L’operazione Sorellanatura è emblematica di come si possa spacciare per finanza etica quello che è puro e semplice restyling dei prodotti delle maggiori banche italiane, a cui viene appiccicato un bollino di eticità.
D’altra parte Alessandro Profumo, presidente di Unicredito, nuovo divo della finanza italiana - a cui troppa sinistra dedica attenzioni eccessive - lo ha detto chiaramente: «per noi la finanza etica è l’espressione di una domanda. E se c’è domanda per un certo prodotto, io quel prodotto lo metto sullo scaffale».

di Alessandro Messina
per Carta, Rubrica Affari Nostri, dicembre 2003