Una lobby buona per la finanza etica

Le Mag - mutue finanziarie autogestite - sono fuori legge: una cooperativa che raccoglie risparmio e lo reimpiega sul territorio, in diretta connessione con i beneficiari, in Italia non può esistere. Banca Etica, secondo l’Abi, è una grande banca, perché coinvolge decine di migliaia di cittadini: deve perciò aprire per ogni posizione (anche lo studente con poche quote di capitale sociale) un dossier titoli che costa alla banca 1 milione di vecchie lire. 

 
Niente paura, non sono nuove idee di Tremonti. Sono vecchie storie, per fronteggiare le quali tutto il mondo della finanza critica si è attrezzato da tempo. Così le Mag hanno trovato modalità di intervento che - seppur a fatica - salvano l’operatività e il rispetto della legge e Banca Etica continua quell’attività di informazione ed educazione sui funzionari di Banca d’Italia e gli altri burocrati che ha fin qui permesso la realizzazione di una banca diversa da come i regolamenti la vorrebbero. 
Ora però si può tentare un salto di qualità. L’Associazione Finanza Etica (finanza-etica.org) ha avviato un percorso per arrivare ad una legge quadro che promuova e disciplini questo mondo. Dopo un incontro con un gruppo di parlamentari, rappresentativi di molte forze politiche (ebbene sì, dal PRC ad AN), ha deciso di partire con una mozione che aiuti a informare il Parlamento su cos’è la finanza etica, per poi lavorare alla legge vera e propria. Non sarà facile, ma vale la pena tentare.

di Alessandro Messina
per Carta, Rubrica Affari Nostri, marzo 2003